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lunedì 19 dicembre 2011

Finalmente!

Un divano, un camino con un bel fuoco acceso, una coperta, il silenzio, una grande finestra. La Neve che scende lenta lenta e si posa su colline, alberi, strade prati e tetti.
Questa distesa di soffice cotone che ti fa venire voglia di rintanarti in casa e di fermarti per un attimo. Di bloccare tutto quello che stavi facendo e di contemplare la sua meraviglia, la sua magia.
Si può fare l'albero addobare tutta la casa, mettere una miriade di luci, ma il Natale senza neve che Natale è!
La natura ci ha fatto questo regalo inaspettato ed anticipato.
Ora non vedo l'ora che si svegli Fagiolino per fargli ammirare la prima neve della stagione e vede che faccia fa!
Forse la maggior parte di noi ha questo amore sviscerato per la neve, vedendola ha un flash-back di quando era bambino.
I più bei ricordi che ho infatti, sono proprio quelli dove la mattina mi svegliavo e avevo una strana sensazione, come se fosse più freddo del solito, e sentivi un silenzio surreale. Guardavi fuori dalla finestra e vedevi il paesaggio tramutato, come se la casa fosse stata portata al Polo Nord.
Salti di gioia la Neve la Neve! urlavo e svegliavo mio fratello. Si faceva colazione, si mettevano le bricioline dei biscotti o di pane fuori per gli uccellini che non potevano trovare da mangiare e poi tutti fuori con slittini camere d'aria a fare le gare, si creavano pupazzi di neve che per naso aveva una carota gli occhi ricavati con dei sassonini, la bocca con dei rametti e i bottoni con le scorze dei mandarini; non parliamo poi della guerra con le palle di neve, memorabile! La mia nonnina ci preparava un bicchiere ciascuno di neve vino e zucchero, che bontà! e per finire nel pomeriggio stanchi morti e inzuppi fradici si rientrava a casa, ci si mettevadavanti davanti al fuoco con una bella tazza di cioccolata calda e si sperava che durante la notte nevicasse ancora.

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